Mi chiamo Fabrizio Gareggia e sono il sindaco di un piccolo comune umbro. Mi piace la politica, mi piace farla e mi piace parlarne. Per questo ogni giorno affronto un argomento diverso con il punto di vista di chi lavora a contatto con i cittadini e con la loro quotidianità.
Cos'hanno in comune Mondragone e Bergamo? Più di quanto si possa immaginare in realtà: entrambe sono coinvolte in brutte storie sui migranti. Mentre a Mondragone scoppia la rivolta sociale nel degrado e nell'illegalità di un vero e proprio ghetto, a Bergamo un triangolo innaturale tra Caritas, Prefettura e politica si arricchiscono alle spalle dei migranti.
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Mondragone, cittadina campana nel casertano, ieri ha fatto da sfondo ad una vera e propria rivolta: tra gli immigrati bulgari, che vivono da anni in un quartiere degradato fatto di palazzoni fatiscenti, scoppia un focolaio di coronavirus. Le autorità impongono la zona rossa, ma i bulgari se ne fregano e vanno tranquillamente al lavoro nei campi dove la manodopera sfruttata e il caporalato sono la norma.
I cittadini esasperati scendono per le strade a protestare e serve l'intervento dell'esercito per riportare la calma.
Bergamo, città del ricco nord, epicentro dell'epidemia in Italia, diviene lo scenario per un sordido e lucroso business dell'accoglienza. Le intercettazioni restituiscono un quadro desolante in cui un centro di accoglienza gestito dalla Caritas, attraverso espedienti, riesce a trattenere i migranti per più tempo del dovuto per guadagnare e gonfiare i conti. La Prefettura sembra fosse informata di tutto e, nelle intercettazioni del vice Prefetto Coretti, si leggono le pressioni ricevute dalla politica per coprire il malaffare.
Mondragone e Bergamo, cos'hanno in comune?
Il filo che lega nord e sud è la triste realtà del fenomeno migratorio in Italia. Dai proclami roboanti dei buonisti di sinistra, tutti solidarietà e amore, l'immigrazione si rivela per quello che è: illegalità, degrado, sfruttamento, malaffare, sperpero di denaro pubblico.
Questa ipocrisia ha nomi e cognomi ed una precisa collocazione politica: il Partito Democratico di De Luca e Gori.
De Luca, noto per le fritturine di pesce, cabarettista della politica, ha attaccato tutto e tutti per dire che lui è bravo e la sua Campania è la Campania Felix, dove tutto funziona e il mondo è più bello che altrove. La realtà ci dice, invece, che De Luca è uno tutta forma e niente sostanza perché non ha risolto nessuno dei gravi problemi della sua meravigliosa regione.
Gori, sindaco PD, bello e buono, come un eroe greco che dapprima sfidava il coronavirus a suon di ristoranti e aperitivi e adesso declina se stesso nel ruolo del campione sconfitto e fiero. Sotto ai suoi occhi si è consumata una truffa gigantesca che la magistratura ha fatto emergere e che per anni è stata coperta dal buonismo della sinistra.
La realtà è diversa, l'immigrazione irregolare in Italia ha un costo sociale ed economico altissimo che aggrava le sofferenze del popolo e alla quale occorre da subito porre rimedio.
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